Il ciclo della storia
Nel capitolo secondo delle Massime dei Padri, che studieremo questo Shabbàt, troviamo questo strano insegnamento/annedoto:
Egli pure (Hillel), avendo veduto un teschio che galleggiava sulla superficie dell’acqua, gli disse: « Ti hanno sommerso perchè tu sommergesti (altri); ma la fine di coloro che ti sommersero è di esser sommersi »
Nonostante la Mishnà fosse scritta in ebraico, queste parole di Hillel sono citate in aramaico. Hillel veniva dalla Babiliona prima di arrivare a Gerusalemme per studiare ai piedi dei capi del Sinedrio Shma’yà e Avtalyòn.
Lo stesso uomo, Hillel, è molto famoso per altri detti come “Se non sono io per me, chi ‘sarà per me?” e “ciò che è odioso a te non praticarlo con gli altri” e moltri altre insegnamenti. Era particolarmente noto per la sua vasta conoscenza e per la sua infinita pazienza. Simile a Moshe, era riconosciuto per la sua umiltà e come Moshe visse 120 anni. Secondo alcune tradizioni kabalistiche, Hillel e Moshe avevano la stessa anima.Un’altra persona di nome Moshe, il Maimonide, scrisse questo nel commentare la fonte citata: Le nostre azioni portano delle conseguenze che a loro volta riflettono le azioni. Chi uccide una persona clandestinamente facendola affogare troverà la propria fine in una maniera simile. Chi si inventa un’ingiustizia per proprio beneficio a scapito di un altro, quella stessa ingiustizia alla fine sarà messa in atto contro la persona. Dall’altro canto, chi introduce un concetto che porterà beneficio agli altri, ne potrà trarre i vantaggi. In ebraico si dice ‘midà kenneghed midà’: misura per misura.
In questa maniera i commentatori spiegano il strano detto di Hillel, semplicemente una forma poetica per trasmettere il concetto base di “misura per misura” e dell’impossibilità di scappare dalle conseguenze delle proprie azioni.
Negli insegnamenti della Kabalà si approfondisce il discorso con delle spiegazioni riguardo la reincarnazione dell’anima, e l’identificazione del teschio trovato da Hillel. La prossima settimana approfondiremo!
Di Rav Shalom Hazan
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Tag: hillel, maimonide, massime dei padri, mishna, pirke avot, rambam, torah
This entry was posted on 6 Maggio, 2011 at 9:01 am and is filed under Commenti sulla Torà. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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Il Teschio Galleggiante
Il ciclo della storia
Egli pure (Hillel), avendo veduto un teschio che galleggiava sulla superficie dell’acqua, gli disse: « Ti hanno sommerso perchè tu sommergesti (altri); ma la fine di coloro che ti sommersero è di esser sommersi »
Nonostante la Mishnà fosse scritta in ebraico, queste parole di Hillel sono citate in aramaico. Hillel veniva dalla Babiliona prima di arrivare a Gerusalemme per studiare ai piedi dei capi del Sinedrio Shma’yà e Avtalyòn.
Lo stesso uomo, Hillel, è molto famoso per altri detti come “Se non sono io per me, chi ‘sarà per me?” e “ciò che è odioso a te non praticarlo con gli altri” e moltri altre insegnamenti. Era particolarmente noto per la sua vasta conoscenza e per la sua infinita pazienza. Simile a Moshe, era riconosciuto per la sua umiltà e come Moshe visse 120 anni. Secondo alcune tradizioni kabalistiche, Hillel e Moshe avevano la stessa anima.Un’altra persona di nome Moshe, il Maimonide, scrisse questo nel commentare la fonte citata: Le nostre azioni portano delle conseguenze che a loro volta riflettono le azioni. Chi uccide una persona clandestinamente facendola affogare troverà la propria fine in una maniera simile. Chi si inventa un’ingiustizia per proprio beneficio a scapito di un altro, quella stessa ingiustizia alla fine sarà messa in atto contro la persona. Dall’altro canto, chi introduce un concetto che porterà beneficio agli altri, ne potrà trarre i vantaggi. In ebraico si dice ‘midà kenneghed midà’: misura per misura.
In questa maniera i commentatori spiegano il strano detto di Hillel, semplicemente una forma poetica per trasmettere il concetto base di “misura per misura” e dell’impossibilità di scappare dalle conseguenze delle proprie azioni.
Negli insegnamenti della Kabalà si approfondisce il discorso con delle spiegazioni riguardo la reincarnazione dell’anima, e l’identificazione del teschio trovato da Hillel. La prossima settimana approfondiremo!
Di Rav Shalom Hazan
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