Archive for the ‘novità settimanale’ Category

Frenetico: Bene o Male?

11 febbraio, 2011

La freneticità ci aiuta o ci danneggia?

Un’altra settimana sta arrivando a termine. Settimana durante la quale abbiamo tenuto diverse lezioni, organizzato attività, insegnato a scuola, risposto a quesiti legati all’ebraismo e alla halachà, controllato e fornito mezuzòt ma anche partecipato alla stesura di libretti per un matrimonio di amici, confortato una famiglia che ha perso un caro, partecipato alla ricerca di una sede nuova per i campeggi estivi Gan Israel e Pardes Channa (notizie interessantissime in arrivo!)…

Insomma sembra che le direzioni siano state molteplici. La Parashà della settimana è altrettanto colma di dettagli sulla funzione del Mishkàn – il Tabernacolo.

A leggerla sembra che ci sia stata molta confusione per poter tenere conto di tutti i dettagli ed i requisiti dovuti per far sì che la funzione sia portata a termine secondo i dettami Divini.

Alla fine però si crea una sinergia nella quale tutti i particolari si uniscono in un unico servizio, come i molti componenti di un’orchestra che formano una sola opera.

Ma come? In che modo si può riuscire a tenere conto di tutti i problemi che il lavoro ci può richiedere, per non parlare dei doveri di famiglia, scuola e problemi vari della vita di tutti i giorni che non sembrano mai diminuire?

Il Rebbe Yosef Y. Schneersohn spiegò che il problema è uno di superficialità. In che senso? Non che i problemi sono superficiali o poco seri ma che il nostro approccio è quello di cercare di risolverli tutti – o molti – in una sola volta (mai sentito di multi-tasking…?)

E’ ovvio quindi che non è possibile gestirli tutti nella maniera ideale. Ciò che invece è richiesto è una totale attenzione al dettaglio del quale ci si occupa in un dato momento. Rendendo meno superficiale e più mirato e chiaro il nostro impegno, si potrà anche risolvere più velocemente e in maniera più ottimale, dandoci la possibilità di approfondire il prossimo dovere che ci aspetta.

Certo non è facile, ma qualcuno è mai nato con sopra un’etichetta ‘facile da usare’?

Vi auguriamo un sereno e piacevole Shabbat,

Shabbat Shalom
Rav Shalom e Chani

Giorno della Memoria

26 gennaio, 2011

Da Roma all’Abruzzo per Ricordare la Shoa

ABRUZZO – Il Rabbino Shalom Hazan, direttore del Centro ebraico di Monteverde – Chabad Lubavitch, ha partecipato a diverse manifestazioni nella regione dell’Abruzzo in occasione della Giornata della Memoria.

TORRE DE’ PASSERI – Nella palestra dell’Istituto Tecnico Commerciale oltre trecento studenti delle scuole secondarie hanno partecipato all’assegnazione dei premi per il concorso “I giovani ricordano la Shoa“. I tre vincitori parteciperanno gratuitamente al viaggio studio a Bologna e Roma presso il ghetto, la sinagoga, le fosse ardeatine e al Museo del Risorgimento.

Erano presenti il sindaco Antonello Linari, agli assessori comunali e a numerosi esponenti dell’amministrazione, Attilio Di Mattia, vicepresidente della Fondazione ebraica Parete Bratspis Shalom e Shalom Hazan rabbino e direttore Centro ebraico di Monteverde – Chabad Lubavitch, che nel suo appassionato e acuto intervento, ripercorrendo storia, cultura e religiosità del popolo ebraico, ha ricordato l’importanza del valore dell’altro e delle azioni quotidiane nella costruzione di un futuro di pace e di rispetto, contro ogni forma di estremismo e razzismo.

Commosso il saluto del sindaco Linari che, nel suo intervento, ha ricordato la figura di Tullia Zevi, voce dell’ebraismo italiano, scrittrice, giornalista e presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, scomparsa a Roma, sabato 22 gennaio all’età di 91 anni.

TV – Durante il pomeriggio il rabbino Shalom Hazan ha partecipato ad una trasmissione televisiva dal vivo e ad altre interviste televisive.

MONTESILVANO – Nella sala consiliare del Comune di Montesilvano, Ermando Parete, ex sottufficiale della Guardia di Finanza e ultimo superstite italiano del campo di sterminio nazista di Dachau ha raccontato la sua storia. Al suo fianco un ricco panel di relatori: Shalom Hazan (rabbino e direttore Centro Ebraico di Monteverde – Chabad Lubavitch, vicepresidente della Fondazione Parete Bratspis Shalom), Niccolò Rinaldi (eurodeputato e autore del libro “Piccola anatomia di un genocidio – Auschwitz e oltre”), Attilio Di Mattia (consigliere Provinciale di Pescara e vicepresidente della Fondazione Parete Bratspis Shalom). I lavori sono stati moderati dal giornalista Pietro Lambertini.

Foto: InAbruzzo

 

• Ultime/i Notizie in “In Breve”
• Da Roma all’Abruzzo per Ricordare la Shoa
• Accensione in Piazza Gimma
• Accensione in Via dei Giubbonari
• Lo Shamash per Shalit
• Chanuccà nella Fabbrica dei Biscotti
• Melave Malka in onore del 19 di Kislev
• Primo Shabbaton della Luce
• Una Lapide per il Cedro
• Succot a Pavia
• Succot per le famiglie a Scuola
• Commenti
Da Roma all’Abruzzo per Ricordare la Shoa

ABRUZZO – Il Rabbino Shalom Hazan, direttore del Centro ebraico di Monteverde – Chabad Lubavitch, ha partecipato a diverse manifestazioni nella regione dell’Abruzzo in occasione della Giornata della Memoria.

TORRE DE’ PASSERI – Nella palestra dell’Istituto Tecnico Commerciale oltre trecento studenti delle scuole secondarie hanno partecipato all’assegnazione dei premi per il concorso “I giovani ricordano la Shoa“. I tre vincitori parteciperanno gratuitamente al viaggio studio a Bologna e Roma presso il ghetto, la sinagoga, le fosse ardeatine e al Museo del Risorgimento.

Erano presenti il sindaco Antonello Linari, agli assessori comunali e a numerosi esponenti dell’amministrazione, Attilio Di Mattia, vicepresidente della Fondazione ebraica Parete Bratspis Shalom e Shalom Hazan rabbino e direttore Centro ebraico di Monteverde – Chabad Lubavitch, che nel suo appassionato e acuto intervento, ripercorrendo storia, cultura e religiosità del popolo ebraico, ha ricordato l’importanza del valore dell’altro e delle azioni quotidiane nella costruzione di un futuro di pace e di rispetto, contro ogni forma di estremismo e razzismo.

Commosso il saluto del sindaco Linari che, nel suo intervento, ha ricordato la figura di Tullia Zevi, voce dell’ebraismo italiano, scrittrice, giornalista e presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, scomparsa a Roma, sabato 22 gennaio all’età di 91 anni.

TV – Durante il pomeriggio il rabbino Shalom Hazan ha partecipato ad una trasmissione televisiva dal vivo e ad altre interviste televisive.

MONTESILVANO – Nella sala consiliare del Comune di Montesilvano, Ermando Parete, ex sottufficiale della Guardia di Finanza e ultimo superstite italiano del campo di sterminio nazista di Dachau ha raccontato la sua storia. Al suo fianco un ricco panel di relatori: Shalom Hazan (rabbino e direttore Centro Ebraico di Monteverde – Chabad Lubavitch, vicepresidente della Fondazione Parete Bratspis Shalom), Niccolò Rinaldi (eurodeputato e autore del libro “Piccola anatomia di un genocidio – Auschwitz e oltre”), Attilio Di Mattia (consigliere Provinciale di Pescara e vicepresidente della Fondazione Parete Bratspis Shalom). I lavori sono stati moderati dal giornalista Pietro Lambertini.

Foto: InAbruzzo

Idolatria Moderna

21 gennaio, 2011

Cari amici,

Questo Shabbàt si leggerà il racconto del dono della Torà e la pronuncia dei Dieci Comandamenti. Lo leggiamo però non come racconto dell’accaduto ma come documento vivo e rilevante.

Vi auguriamo quindi una buona ricezione della Torà!

Shabbat Shalom
Rav Shalom e Chani
————————-
Idolatria Moderna

Per noi moderni l’antico mondo pagano spesso sembra primitivo, oscuro e del tutto privo di autentica intellettualità.

In realtà, i sacerdoti idolatri non erano degli sciocchi ma degli intellettuali che trascorrevano la vita ad approfondire la loro conoscenza delle sfere elevate dell’esistenza.

Uno dei sacerdoti di maggior spicco dell’epoca era Yitrò, suocero di Moshè. Di lui fu detto che non aveva trascurato alcun culto idolatra; li prestò tutti, dando prova di una mentalità aperta in maniera sorprendente.

L’abbandono dell’idolatria da parte sua, accompagnato dal viaggio nel deserto per prestare culto a D-o assieme al popolo ebraico, fu una scelta ben pensata, frutto di una decisione presa con la massima serietà.

La Kabalà insegna che esiste un elemento sottile di “idolatria” in ogni mitzvà compiuta con un motivo ulteriore alla mitzvà stessa.

L’idolatra vero e proprio serve un’entità estranea a quella di D-o e la mitzvà eseguita senza la giusta intenzione è un atto che ha come motivazione qualcosa che va oltre la volontà di D-o.

È chiaro che il paragone è molto delicato: anche una mitzvà fatta per le ragioni sbagliate o come frutto dell’abitudine è sempre una mitzvà, un’opera positiva; rimane tuttavia vero che il secondo fine che accompagna la mitzvà le conferisce un pizzico di “sapore” idolatra.

Ciò non significa che si dovrebbe evitare di fare mitzvòt nel caso in cui l’intenzione non sia completamente pura.

Siamo sempre tenuti ad osservarle – anche senza l’intenzione perfetta – poiché è comunque un primo passo verso l’esecuzione nella maniera ideale (Talmùd Pessachìm 50b).

Per riconoscere e servire D-o, Yitrò impiegò lo stesso intelletto che in precedenza aveva adoperato per studiare e servire altri dèi. Questo atto di teshuvà (ritorno, pentimento) trasformò anche il suo passato in positivo perché ora lo stesso intelletto con tutto ciò che era il suo passato, serviva il Sign-re.

Analogamente, quando si esegue una mitzvà con l’intenzione pura anche le mitzvòt precedenti vengono liberate di quel “sapore di idolatria” per pregnarsi completamente di santità.

Basato sulle opere del Rebbe di Lubavitch
adattato da rav Shalom Hazan

Il Pianto Che Apre

17 dicembre, 2010

Cari amici,

Questo Shabbàt concluderemo la lettura del primo libro della Torà, la fine del Genesi… L’ultimo dei Patriarchi, Giacobbe, viene a mancare. Come spesso accade lascia un vuoto che crea confusione. Yossef non è uno di quelli che si confonde, ha un compito chiaro e una posizione ferma. D’altronde i fratelli, proprio quelli più anziani e importanti, hanno qualche dubbio sulle sue intenzioni. “Sarà, pensano, che dopo la morte del padre il potente Yossef si vorrà vendicare contro di noi per ciò che gli abbiamo fatto così tanti anni fa’?”

Yossef, quando viene a sapere di questi pensieri, si scioglie in un pianto. Non è la prima volta che troviamo Yossef mentre piange. Lo abbiamo visto in situazioni cariche d’emozione. La riunione col fratello Beniamìn, l’incontro con il padre. Questo pianto però sembra non essere dall’emozione quanto dalla frustrazione.

Il vicere egiziano aveva ripetuto diverse volte quanto fosse evidente la mano di D-o in tutta la sua storia. Che il motivo reale dell’accaduto era per far sì che la persona giusta si trovasse al posto giusto e al momento giusto, per poter gestire il problema della carestia ed alimentare milione di persone. Ne era veramente convinto. I fratelli non erano altro che pedine del disegno del Sign-re.

La loro reazione alla morte del padre suscita quindi in lui una grande frustrazione sino ad arrivare alle lacrime.

A volte i messaggi ricevuti sono talmente chiari che quando non sono accolti non rimane che piangere.

Ma il pianto poi apre la mente…

Vi auguriamo un digiuno facile e un sereno Shabbat

Shabbat Shalom
Rav Shalom e Chani


Foto della Settimana

Rav Shlomo Bentolilla, direttore Chabad Lubavitch dell’Africa Centrale, ha fatto un viaggio durante Chanuccà per portare la luce anche agli ebrei più sperduti. Foto di Israel Bardogo.

Clicca per l’intera galleria

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La Maratona di Chanuccà

10 dicembre, 2010

Cari amici,

Che maratona che è stata questa festa di Chanuccà!

Dopo la festa con lo scambio regali e il gioco di memoria “Chanukah Memory” sul grande schermo allestito al Tempio Colli Portuensi sabato sera, si è svolta la mega accensione tradizionale a Piazza Barberini di domenica. L’instancabile rav Yitzhak Hazan ha organizzato per l’ennesima volta un evento inimitabile.

“C’è stata un’atmosfera veramente calorosa e proprio gioiosa – ricorda uno dei presenti – anche negli anni passati non ricordo la cerimonia a P.zza Barberini così bella come quest’anno”. (Vedi articolo). I bambini del Gan Chaya (P.zza Bologna), del Gan Rivkà (Colli Portuensi) e dei Talmud Torà delle due zone sono riusciti con i loro canti e balli a coinvolgere tutte le centinaia di persone presenti.

Il lunedì siamo subito ripartiti con la ormai famosa festa per i bambini al parco giochi “Parco Morelli” in viale Isacco Newton. Gettoni e giostre per tutti, per poi concludere con l’accensione della Chanucchià, le bombe per tutti, e dopo che i bambini hanno dimostrato la loro conoscenza di vari versi di Torà non ci siamo scordati dei regalini tra i quali i Silly Bands con le forme di…chanucchià e sevivòn…

Martedì sera mi sono trovato sul Tram 8 andando verso Largo Argentina con in mano la Chanucchià di 2m d’altezza che ci ha fatto costruire Fabio Pontecorvo qualche anno fa. “Ma che è?!” sentivo bisbigliare dietro di me. Anche esclamazioni tipo “guarda il candelabro!” Tutti si sono comportati con molto rispetto e un signore si è avvicinato ed ha ferventemente…. baciato la Chanucchià (tutto questo sull’8). Giunto a via dei Giubbonari ci siamo preparati ad accenderla sulla piazzetta in un evento organizzato con l’aiuto di Fabio Pontecorvo e Vitaliano Menasci con la partecipazione di tutti i commercianti della famosa strada e di diversi turisti israeliani e americani.

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L’accensione in Via dei Giubbonari

In altre zone i miei colleghi hanno organizzato in collaborazione con le istituzioni locali l’accensione sui giardini di Piazza Bologna (sabato sera) e in Piazza Gimma nel quartiere africano (mercoledì sera). Hazzak rispettivamente a Rav Menachem Lazar e a Rav Ronnie Canarutto.

In tutte le zone di Roma abbiamo distribuito le chanukiòt e le candele in preparazione della festa. Molte persone non si aspettavano che Chanuccà venisse “così presto quest’anno…” e quindi ci hanno ringraziato di cuore per averglielo ricordato.

E ora? Ora tocca a noi prendere quella luce che Chanuccà ci ha dato, conservarla bene e farla spargere su tutto l’anno, fino al prossimo Chanuccà!

Shabbat Shalom
Rav Shalom e Chani

Eventi e Guida di Chanuccà

2 dicembre, 2010

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Chanuccà al Parco Morelli” – 5° edizione!!!

lunedì 6 dicembre dalle 17,00 alle 19,00
Viale Isacco Newton, 43

* Accensione grande Chanucchià! * Sufganiòt per tutti!
* Giochi e gettoni per le giostre!

dai 0 -13 anni – 5€ a bambino
Pssssst…ci sarà un regalino sorpresa per tutti i bimbi!

Orari al Tempio e in città!

3 dicembre venerdì sera: 16,20

4 dicembre shabbàt mattina: 9,30

Il Kiddush è offerto da Raffaele Pace e famiglia, Hazzak!
Per offrire i prossimi Kiddush gentilmente contattare rav Shalom.

4 dicembre shabbàt pomeriggio: 16,20

4 dicembre shabbàt sera: 20,30 Mega festa di Chanuccà al tempio!

[Per chi non è in zona: Sabato sera Accensione Chanucchià pubblica in Piazza Bologna – clicca per info]

5 dicembre domenica – Piazza Barberini, accensione centrale di Roma alle 18!

6 dicembre lunedì festa al Parco Morelli per bambini!

7 dicembre martedì alle 18,15 accensione Chanucchià Pubblica in Via dei Giubbonari

8 dicembre mercoledì accensione Chanucchià pubblica in Viale Libia, Piazza Gimma alle ore 20,00

 

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Guida di Chanuccà

da Chabadroma.org

Chanukkà inizia l’1 Dicembre 2010 e termina il 9 Dicembre.

1. Ogni sera di Chanukkà accendiamo la Menorà [Chanucchià] per ricordare i miracoli che Hashem ha fatto per noi a quei tempi in questi stessi giorni.

2. C’è chi usa accendere la Menorà sul davanzale della finestra, cosi anche la gente in strada la può vedere.

Altri mettono la Menorà accanto allo stipite sinistro della porta, di fronte alla Mezuzà, per essere così circondati dalle Mitzvot.

3. Per accendere la Menorà si possono usare candele di cera. È meglio però usare olio d’oliva con stoppini di cotone, poiché il miracolo nel Bet Hamikdash è avvenuto con l’olio d’oliva.

4. Si accende lo Shamash (la candela servitore) e tenendolo in mano si recitano le seguenti benedizioni:

I. Baruch Attà Ado-nai Eloheinu Meleh ha’olam asher kidshanu b’mitzvotav vetzivanu 1’hadlik ner Chanukkà.

I. Benedetto sii Tu, o Signore nostro D-o, Re dell’universo, che ci ha santificato con i Suoi comandamenti e ci ha comandato di accendere i lumi di Chanukkà.

II. Baruch Attà Ado-nai Elo-heinu Meleh ha’olam sheasà nissim laavoteinu bayamim haheim bizman hazè.

II. Benedetto sii tu o Signore nostro D-o, Re dell’universo, che compì miracoli per i nostri padri nei tempi passati, durante questa stagione.

La seguente benedizione viene pronunciata solo la prima sera (o la prima volta che si accendono i lumi di Chanukkà):

III. Baruch Attà Ado-nai Elo-heinu Meleh ha’olam sheheheyanu v’kimanu v’highiyanu lizman hazè.

III. Benedetto sii Tu, o Signore nostro D-o, Re dell’universo, che ci ha tenuto in vita, e ci ha preservato e ci ha permesso di raggiungere questa stagione.

5. La prima sera si accende la prima candela. Poi, ogni sera si aggiunge una candela procedendo da sinistra verso destra.

6. È importante che tutta la famiglia sia presente all’accensione per sentire le Brachot (Benedizioni). Anche i bambini possono accendere la propria Menorà.

7. Siccome è proibito accendere una fiamma di Shabbat, venerdi 3 dicembre bisognerà accendere la chanukià prima dell’accensione delle candele di Shabbat; è bene aggiungere più olio ai lumi di Chanukà in modo che essi durino fino a mezz’ora dopo il crepuscolo. Durante Shabbat è proibito maneggiare o preparare la chanukià. Di sabato sera si accendono i lumi di Chanukà al termine dello Shabbat, dopo che è stata recitata la havdalà, (preghiera conclusiva del sabato).

8. Soldi di Chanukà
I bambini ricevono i soldi in premio per aver studiato la Torà. Al tempo dei Maccabei, i bambini studiavano la Torà in segreto, anche se era proibito.

9. Si gioca col Sevivon per ricordare la furbizia dei bambini, che facevano finta di giocare al Sevivon, se i soldati siriani arrivavano mentre studiavano la Torà.

10. È usanza mangiare cibi fritti nell’olio che ricordano il miracolo dell’olio.

11. Nella preghiera dell’Amidà e nel Birkat Hamazon (la Benedizione dopo il pasto) si aggiunge il brano “Al Hanissim” nel quale ringraziamo Hashem per il grande miracolo di Chanukkà.

Nella preghiera di Shacharìt si recita l’intero Hallel dopo la ‘Amidà.

12. Chanukkà è un tempo speciale per dare tanta Tzedaka (carità). Questo nostro atto dimostra la nostra gratitudine verso Hashem per tutto ciò che ci ha fatto. I soldini che riceviamo per Chanukkà rendono questa Mitzvà più facile da compiere.

Uno Tace e Tutti Ascoltano

26 novembre, 2010

Ieri sera abbiamo festeggiato la data del 19 di Kislev che è considerato il capodanno del Chassidismo tenendo un incontro chassidico. Come si definisce un incontro chassidico? Si sta insieme, si mangia qualcosa e si dice un po’ di “lechaim”, si canta e … si tace. Durante un incontro chassidico dicevano i Chassidim di una volta “uno tace e tutti ascoltano”…

“Vi sono molti capodanni – spiegò ieri sera a Via Balbo il rav Adin Even-Israel Steinsaltz – esiste il capodanno “grande” durante il quale ‘prendiamo atto di tutte le nostre azioni positive o meno dell’anno passato; esiste il ‘capodanno degli alberi’ ed esiste il ‘capodanno del Chasidismo’. Cosa ci chiede questo giorno? Ci chiede di crescere, ognuno a secondo del proprio livello. Crescere non solo negli aspetti della vita ebraica che diamo per scontato ma anche in ciò che può essere considerato ‘in più'”.

Il rav illustra le proprie parole indicando uno dei presenti e dicendogli “vedi, quando la tua anima arriverà davanti alla Corte Celeste, diranno che sei stato un bravissimo ebreo ma, chiederanno ‘dov’è la tua barba?!’ Mentre quando verrai tu la sopra – a questo punto rav Steinsaltz si rivolge ad un’altro dei presenti – l’angelo prenderà in mano la tua barba e dirà ‘barba barba, dove è il tuo ebreo?!”

“Ognuno quindi deve crescere a sua maniera…”

L’ospite d’onore della serata giunto da Milano, il rav Moshe Lazar, ha ispirato i molti presenti con le sue parole di isegnamenti e racconti chassidici.

“Uno degli allievi di rav Dov Ber, il Maghìd [predicatore] di Mezerich, gli domandò come fosse possibile accettare la sofferenza con gioia. Per lui era chiaro che tutto, anche la sofferenza, viene dal Sign-re e quindi era pronto ad accettarlo. Ma il Talmud dice che è possibile farlo con gioia… e questo è molto difficile capire. ‘Vai dal mio allievo rabbì Zusha, gli rispose il Maghìd e da lui potrai avere la risposta.’

“L’allievo si recò presso rav Zusha e rimase sorpreso dal livello di povertà nella quale quest’ultimo viveva. La casa non era altro che una baracca malandata, sedie rotte, i bambini scalzi e da mangiare non si vedeva… Oltre tutto il rav Zusha stesso soffriva di diverse malattie.

“L’amico fu accolto dal rav Zusha con gioia genuina. Il maestro mi mandò da lei per capire come accettare le sofferenze con gioia, disse l’ospite.

“Ma sei sicuro che ti ha mandato da me? chiese rabbì Zusha. Io non ho mai sofferto!

Vi auguriamo Shabbat Shalom

Rav Shalom e Chani


Foto della settimana

19 Kislev a Roma

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Chanuccà al Parco Morelli” – 5° edizione!!!

lunedì 6 dicembre dalle 17,00 alle 19,00
Viale Isacco Newton, 43

* Accensione grande Chanucchià! * Sufganiòt per tutti!
* Giochi e gettoni per le giostre!

dai 0 -13 anni – 5€ a bambino
Pssssst…ci sarà un regalino sorpresa per tutti i bimbi!

Orari al Tempio

26 novembre venerdì sera: 16,25

27 novembre shabbàt mattina: 9,30

Il Kiddush è offerto da Aharon e Rosy Zanzuri in occasione del compleanno di Samuel. Mazal Tov e Hazzak!

27 novembre shabbàt pomeriggio: 16,20

29 novembre lunedì Tanya e Talmud (uomini): 20,00
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Nuovo Sefer in Vietnam

2 luglio, 2010
Foto della Settimana

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Il Tempio del centro Chabad-Lubavitch di Ho Chi Minh City nel Vietnam festeggia un nuovo Sefer Torà donato dalla famiglia Shadlov in memoria dei genitori vittime delle Shoà

Amore Facile? No Grazie!

23 aprile, 2010

viaggio ganI Bambini del Gan nel loro viaggio in Erez Yisrael…

Amore Facile? No Grazie!

Rabbì Levi Yitzchak di Berdicev era famoso per la sua erudizione nell studio ma ancora di più per la sua forte ahavat Yisrael-amore verso il prossimo-che trovava espressione in tutte le sue interazioni con gli altri.

Si racconta che una volta il Rebbe di Berdicev vide un ebreo che mangiava durante Tishà BeAv, giorno di lutto e di digiuno in ricordo della distruzione del Santuario. Sorpreso, gli chiese se sapesse che fosse il nove di Av. L’ebreo rispose che ne era al corrente. “Forse non sai, disse il Rebbe, che oggi è un giorno di digiuno”. L’ebreo gli rispose che questo non gli era sfuggito.

“Sicuramente per ragioni di salute ti è stato permesso mangiare,” presunse il Rebbe. “Niente affatto, disse l’ebreo, mi va’ di mangiare…”

A questo punto il Rebbe rivolse gli occhi verso l’alto e disse: “Creatore del mondo, guarda come sono onesti i tuoi figli, non mentirebbero mai!”

La mitzvà di amare il prossimo come se stesso si nella Parashà odierna (Kedoshìm – Levitico 19, 18).

Rabbì Levi Yitzchak disse che il suo atteggiamento verso il prossimo gli si radicò nel cuore in merito di una spiegazione del Baal Shem Tov.

La Mishnà afferma che “lo studio della Torà che non sia accompagnato dal lavoro finisce per diventare futile” (Avòt 2, 2). Il Baal Shem Tov spiegò che, oltre il senso letterale, con “lavoro” si intende la mitzvà di amare il prossimo. Perché “lavoro”? Perché la mitzvà dovrebbe essere considerata come un lavoro fatto con cura, con vero impegno e talvolta anche con fatica…

Così come il commerciante non aspetta che la gente lo venga a cercare ma impiega varie strategie per attirare i clienti, anche noi non dovremmo aspettare che l’opportunità di fare qualcosa per un altro ci si presenti; dovremmo piuttosto andare a cercare l’occasione…

Questo è uno degli aspetti del “lavoro” di Ahavat Yisrael.

Un’altro aspetto potrebbe risultare ancora più faticoso: Quello di dimostrare amore e affetto al prossimo anche quando non pensiamo che costui ne è degno…

Amore facile? Certo, ma non ad esclusione di quello difficile!

Basato sulle opere del Rebbe di Lubavitch זי”ע

Video Matzòt Artigianali

12 marzo, 2010

Cari Amici,

Mentre tutto il popolo ebraico si prepara per Pesach, i rappresentanti del movimento Lubavitch, nelle quattromila sedi sparse in tutto il mondo, cercano di distribuire la Matzà Shemurà a un numero ancora più elevato di correligionari.

“Shemurà” (o come si chiamano a Roma, “Shimurìm”) significa “sorvegliata” e “protetta”. La Torà ci comanda di fare attenzione alle matzòt (Esodo 12, 17).

Secondo il Talmùd ciò vuol dire che il grano deve essere meticolosamente sorvegliato e protetto da ogni contatto con l’acqua fin dal momento della mietitura, poiché l’acqua potrebbe causare la lievitazione, rendendo il prodotto non adatto all’uso durante Pesach.

Queste matzòt sono di forma rotonda, impastate e modellate a mano. Vengono cotte sotto una stretta supervisione rabbinica, per evitare ogni possibilità di lievitazione durante il processo di cottura.
Lo Zohar, principale testo della Caballà, attribuisce alla matzà shemurà delle energie spirituali che fanno di essa “il cibo della fede” e “il cibo della guarigione”. Cioè la matzà ha un’effetto sia sul corpo che sullo spirito.

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È per questo che il Rebbe di Lubavitch ogni anno ci ricordava dell’importanza della distribuzione della matzà shemurà a ogni ebreo.
Grazie alla generosità di Angelo Calò sono disponibili dei pacchi di tre matzòt shemuròt per il Seder per voi e la vostra famiglia. Facendo la vostra libera offerta che sarà divisa tra il Tempio dei Colli Portuensi e la Yeshivà di rav Cohen in Israele, potrete portare al vostro Seder queste matzòt artigianali.
Shabbat Shalom!

(Si noti che dato il trasporto e la fragilità di queste azzime non si garantisce che siano intere. Nel caso non fossero intere si consiglia quindi di fare il Seder con tre matzòt intere “normali” e distribuire a tutti i partecipanti un pezzo di matzà Shemurà da unire all’altra e da mangiare al momento della benedizione della Maztà).

Shabbat Shalom e buoni preparativi a tutti!

Rav Shalom Hazan

P.S. Si ricorda a tutti di effettuare la vendita del Hametz presso il proprio rav (se non ci fosse questa possibilità è anche possibile effettuarla via internet cliccando qui). Vuoi sapere cosa è la vendita del Hametz e perché si fa? Clicca….

Si possono effettuare le donazioni per le spese di Pesach con destinazione a bisognosi o per sostenere le attività cliccando il bottone ‘donazione’ a sinistra o attraverso bonifico al IT 05 Z 01030 03242 000000263684

Video Matzòt Artigianali

Clicca qui per vedere un filmino che riprende l’intero processo della preparazione delle Matzòt Shemuròt (Shimurìm)

video link