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Rendiamo Conto

2 settembre, 2011

Cari amici,

Già lo scorso Shabbat il Tempio ai Colli ha visto accorrere molta gente e per questo Shabbat se D. vuole ci aspettiamo di vederne ancora di più Anche durante la settimana in occasione del Rosh Chodesh Elul si è tenuta la funzione con il primo suono dello Shofar. Hazak a tutti coloro che vi hanno partecipato!

Quest’anno l’inizio del mese di Elul corrisponde quasi esattamente all’inizio del mese civile di settembre, mese associato con la ripresa e l’inizio. Il ritorno dalle ferie, l’inizio dell’anno scolastico e la ripresa di tutte le attività normali.

Il mese di Elul rappresenta anch’esso un inizio ma un inizio rivolto al passato. Durante questo mese si inizia a rendere conto per tutto ciò che riguarda l’anno appena trascorso, in preparazione al “Giorno del Giudizio”, Rosh Hashanà e Kippur.

Rendere conto a chi? Rendere conto a sé stessi! Nel termine ebraico difficilmente traducibile si dice “Heshbon Hanefesh” ossia “i conti dell’anima” ma “nefesh” può essere inteso anche come l’io, quindi sarebbe come dire “i propri conti”.

Questi conti riguarderanno i nostri rapporti con le altre persone e i nostri rapporti con il Sign-re.

Chi potrà essere attento a questi duplici rapporti e rispettarli nella maniera corretta, potrà essere sicuro di essere anche in pace con sé stesso.

 Shabbat Shalom,

 Rav Shalom e Chani

Notiziario…

11 settembre, 2009
Chabad Lubavitch Monteverde

11-09-2009 | 22 Elul 5769

Cari amici,

projetto talmudVorrei dedicare la mail di questa settimana alle vittime dell’attacco terroristico dell’11 settembre 2001. Con la speranza, alle soglie del nuovo anno, di un futuro di benedizione, di pace e di propserità per tutti i popoli della terra.

Il saggio Rabbì Meir, il quale era talmente illuminato che gli altri saggi avevano difficoltà a capirlo, aveva dei vicini che lo disturbavano e gli mancavano di rispetto. “Oh D-o”, pregò, “fai sì che questi malvagi siano rimossi dalla terra”! Sua moglie Beruria, altrettanto saggia, gli disse che la sua non era una preghiera giusta. Non sono i malvagi che devono morire, ma il male che deve cessare di esistere… Idea già esposta nelle raffinate parole del salmista: “cessino i peccati dalla terra” (104, 35), non i peccatori ma i peccati.

Shabbat Shalom,

Rav Shalom Hazan
Direttore

Seguono alcuni annunci importanti ancora validi.

Sono molto lieto di annunciare la ripresa del Gruppo Donne di Monteverde che lancia il nuovo anno con un nuovo evento, l’Assaggio Internazionale di Rosh Hashanà, vedi ulteriore info in basso.

Dal rinnovo del Gruppo Donne ad un’autentica novità: Il Jewish Kids Club sarà un punto di incontro per bambini tra i 3 e i 9 anni una volta al mese. Puro divertimento con spirito ebraico gestito dalla Morà Chani Hazan e da Karen Di Veroli. Seguiranno informazioni dettagliate nelle prossime settimane…

Il tempio dei Colli Portuensi si sta preparando ad accogliere tutti voi per i Giorni Solenni e le Feste…venite a trovarci e sarete senza dubbio accolti con un sorriso! Se vi serve una mano nel seguire e capire le funzioni sarete proprio nel posto giusto.

L’ormai tradizionale appuntamento al Hotel Excelsior di Via Veneto per La Giornata di Studio – adesso nella sua ventesima edizione – domenica 13 settembre dalle 10 alle 14. Segue un pranzo leggero da prenotare scrivendo a rabbyhazan@yahoo.com. Organizza l’evento Rav Yitzhak Hazan, ospite speciale Rav Moshe Lazar (MI), interverranno il Rabbino Capo Rav dott. Riccardo Di Segni, Rav dott. Gianfranco Di Segni, Professore Gavriel Levi, Professore Yoav (Gianni) Dattilo ed altri. Vedi link

Questo Shabbàt al Tempio

Dopo alcune settimane di pausa il Tempio riprende per le funzioni del venerdì sera, Shabbàt mattina e pomeriggio.

Orari delle Tefillòt per Shabbàt, 11-12 settembre:

11 settembre venerdì sera: 19,20
12 settembre shabbàt mattina: 9,30
12 settembre shabbàt sera: 19,10

Il Kiddush è offerto dalla famiglia Levi. Hazzak!Per offrire il prossimi Kiddush gentilmente contatta Rav Shalom. Grazie!

Assaggio Internazionale di Rosh Hashanà
Gruppo Donne Di Monteverde

Il Gruppo Donne di Monteverde ha il piacere di invitarvi al lancio di un nuovo anno di mitiche serate dedicate alla donna ebraica.
La prima serata presenterà un’assaggio di una serie di cibi speciali di Rosh Hashanà…la preparazione di un mestolo particolare per abbellire il vostro tavolo di Mo’ed…e come sempre un’approfondimento sul significato della festa trasmesso da Chani…venite numerose!

Martedì 15 settembre alle 20,30 al Tempio dei Colli Portuensi.
Offerta consigliata: 20E

*Serve la conferma per assicurare il materiale sufficiente per tutti!*

Gentilmente non confermare su fb se non hai intenzione di venire…grazie (l’evento è aperto solo alle donne).

(Il nostro nome su facebook è Rav Shalom e Chani)

I Libri di Rosh Hashanà e Kippur

Si ringrazia la famiglia Piperno per avere donato libri di Rosh Hashanà in memoria del padre. Hazzak!

Aiutaci ad aiutare i nostri frequentatori dedicando i libri di Tefillà alla memoria di un caro. Al tempio servono ulteriori libri di Tefillà. Dedica 10 libri di Rosh Hashanà con 200Euro o 5 libri di Kippur per 200E. Ulteriori dediche disponibili per libri di Sukot e Simchàt Torà.

Mese di Elùl e Vigilia di Rosh Hashanà:
Norme e Usi in Breve


Moshé trascorse 40 giorni sul monte Sinày. Quando scese, il 17 tamùz, vide l’oltraggioso vitello d’oro e perciò spezzò le Tavole della Legge; punì con la morte gli adoratori dell’idolo e trascorse altri 40 giorni nell’accampamento. Nel capomese di elùl D-o disse: sali da me sul monte (Esodo 24, 12). Quel giorno si suonò lo shofàr in tutto l’accampamento affinché il popolo potesse ravvedersi, pensare a quanto accaduto e aspettare il giorno del ritorno di Moshé senza sbagliare di nuovo. Infatti il suono dello shofàr, simile al pianto di un bambino, ha la caratteristica di risvegliare sentimenti profondi e di portare la persona a riflettere sulla sua condizione. Nel libro di ‘Àmos (3, 6) è infatti scritto: se uno shofàr suona nella città, può non tremare il popolo? Secondo Maimonide è come se questo suono proclamasse: «Svegliatevi dal vostro sonno, voi che dormite, esaminate le vostre azioni e fate penitenza!». Per questo i saggi hanno stabilito che a partire da ogni capomesedi elùl si suoni lo shofàr per un mese, per incitare gli ebrei al pentimento e alla penitenza in vista del giorno di Kippùr. Moshé scese infatti dal monte proprio in tal giorno. Hashèm si riconciliò con lui e disse: «Ecco due tavole di pietra uguali alle prime».

Queste tavole furono il segno della riconciliazione e del rinnovamento del favore divino nei confronti del popolo. Per il popolo ebraico questi 40 giorni compresi tra il primo di elùl e Kippùr rappresentano quindi un momento di ripensamento sull’anno passato. Mentre nelle comunità d’Italia si suona lo shofàr soltanto fino ai tre giorni precedenti Rosh Hashanà, quelle sefardite proseguono fino alla vigilia di Rosh Hashanà. Alla vigilia di Rosh Hashanà non si suona più lo shofàr per distinguere i suoni di elùl, originariamente solo un’usanza, da quelli di Rosh Hashanà prescritti invece dalla Torà. I suoni dello shofàr, che hanno origini molto antiche, sono quattro: teki’à, suono lungo e continuo; shevarìm, tre suoni con intervallo lungo; teru’à, nove suoni con intervallo breve, e infine di nuovo teki’à.

Poiché a Kippùr possiamo chiedere perdono a D-o solo per i peccati commessi nei suoi confronti, il mese di elùl è il periodo più propizio per invocare il perdono del prossimo qualora lo si abbia offeso o gli si abbia arrecato danno. Il perdono divino è infatti vincolato a quello umano e per questo è difficile sperare nella benedizione per l’anno nuovo se non facciamo il nostro possibile per ottimizzare i nostri rapporti con il prossimo. E infatti, entro questo mese è meglio cercare di chiudere anche i debiti.

Dal capomese di elùl fino a Kippùr le comunità sefardite usano alzarsi prima dell’alba per recitare le selichòt, le suppliche. Bisogna farlo con calma e concentrazione, ricordando i tredici attributi divini.
Dopo le selichòt della vigilia di Rosh Hashanà e di Kippùr si compie il rituale di Hataràt Nedarìm, lo scioglimento dei voti, che è composto da due elementi: lo scioglimento dei giuramenti e degli impegni assunti durante l’anno e di cui si desidera liberarsi, e l’annullamento di quelli futuri qualora non si possano mantenere. Ciò vale soltanto per gli impegni presi nei propri confronti, poiché qualora si sia promesso, invece, a favore o a danno di un altro, la Hataràt Nedarìm non ha alcun valore di annullamento. In ogni caso, sarebbe opportuno che chiunque abbia fatto un voto o un giuramento si rivolga a un rabbino per verificare quale sia la halachà da applicare al suo caso. Alla vigilia di Rosh Hashanà si usa immergersi nel bagno rituale, e recarsi al cimitero per chiedere ai defunti che intercedano in nostro favore e ci aiutino con i loro meriti a ottenere il perdono.

Coloro che usano digiunare alla vigilia di Rosh Hashanà devono interrompere il digiuno prima di sera per non iniziare il giorno di festa solenne sofferenti.

I 40 giorni compresi tra il capomese di elùl e Kippur sono quindi un periodo di meticolosa preparazione in cui ci si deve impegnare a migliorare e a crescere spiritualmente, intensificare lo studio della Torà e l’osservanza delle mitzvòt.

Tratto da Shabbat Shalom n. 84

Libri, Mezuzòt…

Al Centro Ebraico di Monteverde
(Tempio dei Colli Portuensi) sono disponibili Tefillìn, Mezuzòt, e libri di Torà e pensiero ebraico in italiano.
Ora è anche disponibile il libro di Tefillà di rito romano con la traduzione (Morashà, 2009).
Novità in italiano!

Il libro “Percorso di Vita” (Mamash, 2009, 294 pp.)
“Idee, spiritualità e valori ebraici nella società moderna”.
Interessante per tutti ma specialmente indicato per i ragazzi.
Disponibile ora a soli 15E.

gan logo

Links

Lulav e Etrog

Ordina subito il Lulav e l’Etrog per la festa di Succòt chiamando il 3927785792 o rispondendo a questa mail.
Kit completo a 35E, involucro in omaggio.

Si accettano prenotazioni fino a martedì 15-09-09.

(N.B. Molti acquistano il Lulav (la palma) il giorno di Hoshannà Rabbà. In realtà la mitzvà è di acquistarla prima di Succòt, poiché il comandamento è di prenderlo il primo giorno della festa (e i giorni successivi). Quest’anno si prenderà il secondo giorno, essendo il primo giorno Shabbàt, ma deve essere preparato da prima.)

Chi l’Ha Comandato? II

27 agosto, 2009

Cari amici,

projetto talmudIl lungo periodo letargico estivo si avvicina alla sua conclusione. Noi al centro dei Colli Portuensi siamo già in piena preparazione per la riapertura del Tempio, l’inizio del Gan e tutte le attività e lezioni che vi proporreremo quest’anno, con varie eccitanti novità.

Leggete questa e le prossime mail con attenzione e scegliete almeno una cosa nella quale partecipare. La vostra anima (e anche la parte materiale…) sarà veramente contenta!

Con l’occasione vi ricordo che durante il mese di Elul è importante accertarsi della validità dei propri Tefillìn e delle Mezuzòt (che si possono rovinare con il tempo). Sono a vostra disposizione per il controllo delle Mezuzòt.

Un cordiale Shalom,

Rav Shalom Hazan
Direttore
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Al Centro Ebraico di Monteverde
(Tempio dei Colli Portuensi) sono disponibili Tefillìn, Mezuzòt, e libri di Torà e pensiero ebraico in italiano.
Ora è anche disponibile il libro di Tefillà di rito romano con la traduzione (Morashà, 2009).
Novità in italiano!

Il libro “Percorso di Vita” (Mamash, 2009, 294 pp.)
“Idee, spiritualità e valori ebraici nella società moderna”.
Interessante per tutti ma specialmente indicato per i ragazzi.
Disponibile ora a soli 15E.

gan logo

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Questo Shabbàt al Tempio
Finalmente si riprende!

Dopo alcune settimane di pausa il Tempio riprende per le funzioni del venerdì sera, Shabbàt mattina e pomeriggio.
Orari delle Tefillòt per Shabbàt, 29-30 agosto:

28 agosto venerdì sera: 19,30
29 agosto shabbàt mattina: 9,30
29 agosto shabbàt sera: 19,25

Per offrire il Kiddush di questo Shabbàt gentilmente contatta Rav Shalom. Grazie!

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Il Gan Riprende…tu ci sei?

La ludoteca Gan Rivkà dei Colli Portuensi ha solo pochi posti ancora disponibil per l’anno 2009-10, per bambini dell’età di due o tre anni. Se tu o qualcuno di tua conoscenza sei interessato/a ad iscrivere tuo/a figlio/a…contattaci entro questa settimana! Scrivi a Chani chana.hazan@gmail.com o chiama il 3498188600.

Tutto lo staff vi aspetta!

La direttrice, Morà Chani
La maestra, Morà Emilia
La assistente Morà, Morà Sharon
La maestra di Musica e Movimento, Morà Chiara

Prendete appuntamento per vedere i nostri locali spaziosi, illuminati e accoglienti (chiamare dai primi di settembre).

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Chi l’Ha Comandato? II
Continua dall’articolo della settimana scorsa. Per leggerlo clicca qui


La Torà nella Parashà della scorsa settimana (Shoftìm) ci ha spiegato che la trasmissione delle sue istruzione è una funzione dinamica che continua attraverso i maestri di ogni generazione e che siamo obbligati a seguire queste loro istruzioni. E’ per questo che accendendo i lumi di Chanukà, per esempio, possiamo pronunciare la benedizione e dire “coLui che ci ha comandato di accendere i lumi di Chanukà…” riferendoci a D-o, poiché è la Torà stessa che ci comanda di seguire le istruzioni dei maestri che appunto hanno istituito la festività di Chanukà. (Vedi l’articolo per leggere la spiegazione).

Ora ci resta a capire una curiosità: sembra che molte delle istruzioni, le mitzvòt cosidette “rabbiniche”, istituite dai maestri, abbiano più “successo”, nel senso che vengono adempite a volte con maggiore attenzione rispetto a quelle della Torà stessa!

Ebbene, esiste una famosa metafora che paragona il popolo ebraico ad una donna e il Sig.re al suo marito (tutto il Cantico dei Cantici del re Salomone si basa su questa metafora). Il momento del dono della Torà è simile al momento del matrimonio, della Chuppà (con la Torà stessa che funge da contratto matrimoniale – ketubbà).

Ogni marito sa che in un matrimonio vi sono degli obblighi, delle azioni che ci si aspetta lui faccia per facilitare la vita a sua moglie. Ogni marito lo sa e cerca anche di farlo, ma non è detto che lo faccia sempre con un sorriso. Alla fine, si tratta di “obblighi” che gli sono stati quasi “impostati” e come ogni cosa imposta (dagli altri, dalla società, ecc) diventa una cosa “pesante”…

Lo stesso marito in un momento di ispirazione andrà a scegliere un bel gioiello per la sua signora. Lo farà con calma e con molta attenzione e glielo presenterà con molto amore.

In teoria questo non gliel’ha chiesto nessuno e non gli viene imposto in nessun modo…non è paradossale che lo fà senza “pesantezza” mentre gli obblighi li vorrebbe dimenticare?

Assolutamente no! Proprio perché questa è una cosa “sua” personale non ho bisogno di una forza esterna che lo rafforza e incita a farla. E lo fà con tutto il cuore.

Nello stesso modo il popolo ebraico nel suo grande amore verso D-o gli porta questi “doni” spirituali voluti da sé stesso, a volte con un impegno ancora maggiore rispetto agli obblighi che la Torà ci ha imposto.

Durante queste settimane che precedono Rosh Hashanà e Kippur è opportuno pensare a questo nostro amore verso Hakadosh Baruch Hu. Sicuramente questo risveglierà in Lui l’amore verso di noi e ci benedirà, assieme a tutti i popoli e tutto il mondo, con un anno di pace e di prosperità materiale e spirituale.

di rav Shalom Hazan

Chi L’ha Comandato?

21 agosto, 2009
Cari amici,

Oggi è il primo giorno del mese di Elul, mese di introspezione e preparazione per l’anno nuovo. E’ usanza di molti di sentire lo suono dello Shofàr ogni mattina di questo mese (eccetto la vigilia di Rosh Hashanà).

E’ anche importante controllare i Tefillìn e le Mezuzòt per accertarsi che siano Kasher. (Sono a vostra disposizione per il controllo delle Mezuzòt).

Shabbat Shalom!

Rav Shalom Hazan

“Che ci ha comandato…” Dove?!
Venerdì sera, tutti a tavola con il vino del Kiddush e il pane del Motzì illuminati dalle candele dello Shabbàt accese dalle donne e le ragazze. Prima di accendere le candele è stata detta la Berachà, la benedizione. Cosa si recita in questa benedizione? “Asher kiddeshanu bemitzvotàv vetzivanu…” Ovvero si bendedice coLui che ci “ha santificato attraverso le Sue mitzvòt e ci ha comandato…di accendere i lumi dello Shabbàt”.

Vi siete mai chiesti dove ce l’ha comandato? E’ vero che la tradizione ebraica vuole che già dai tempi di Sarah, moglie di Avraham, si accendevano le candele dello Shabbàt, ma nella Torà non si trova un comandamento simile.

Il discorso si allarga e tocca anche altre mitzvòt che introduciamo con la stessa formula (“ci ha comandato…”) ma delle quali sulla Torà non troviamo traccia!

Tra queste ci sono la Netilat Yadayim (il lavaggio rituale delle mani) la maggior parte delle benedizioni (a parte quella dopo aver mangiato, la Birkàt Hamazòn, che è voluta direttamente dalla Torà), e sicuramente l’accensione della Hannukià e la lettura della Meghillà. Quest’ultime ricordano eventi accaduti molto dopo il dono della Torà eppure la berachà è sempre quella…”Ci ha comandato”.

Infatti il Talmud pone la stessa domanda “Dove ce l’ha comandato?” nel trattato di Shabbàt (23a).

La risposta si trova nella Parashà di questa settimana. Tutti sanno che nella Torà ci sono 613 comandamenti. Inoltre esistono sette “Mitzvòt dei Maestri” ossia istruiti dalle autorità rabbiniche del sinedrio (tra le quali si trovano gli esempi sopra ricordati).

E’ la stessa Torà che concede questa autorità ai maestri di ogni generazione (con diversi criteri e limiti).

L’eternità e la profondità della Torà sono tali da potere rispondere alle esigenze delle generazioni diverse. Proprio per questo si parla nella nostra Parashà di dubbi e domande che si potrebbero verificare nel corso delle generazioni, domande che non si possono rispondere semplicemente leggendo la Torà.

La Torà ci istruisce di porre la domanda alle autorità di studio e di istruzione fino ad arrivare alla massima autorità che giace presso il Bet Hamikdash (ossia il sinedrio) oppure a qualunque “giudice che vi sarà in quei giorni” (Devarìm 17,10). Con questo la Torà dà la stessa autorità che aveva Moshè ai giudici di ogni generazione pur non essendo alla sua altezza.

La Torà ci comanda di obbedire le parole dei maestri non virando né a destra né a sinistra di esse.

Quando adempiamo una delle Mitzvòt voluto dai Maestri e recitiamo nella berachà che “ci ha comandato” ci riferiamo a questa Mitzvà: Ci ha comandato di seguire le istruzioni dei Maestri ed è questo il motivo dell’osservanza di Chanukà, Purìm, ecc.

Di rav Shalom Hazan

La settimana prossima affrontiamo la domanda: Perché sembra che molti sono più attenti a queste mitzvòt dei maestri che alle mitzvòt della Torà stessa?!

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Al Centro Ebraico di Monteverde
(Tempio di Colli Portuensi) sono disponibili Tefillìn, Mezuzòt, e libri di Torà e pensiero ebraico in italiano.
Ora è anche disponibile il libro di Tefillà di rito romano con la traduzione.