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Forestiero e Cittadino

13 novembre, 2009

“Sono un forestiero e un cittadino”. E’ un po’ strano presentarsi in questo modo… “Ma sei cittadino o sei forestiero?!” gli potremmo rispondere…

Ebbene, il nostro padre Avrahàm (Abramo) si presenta in questa maniera al popolo dei Khittei (gli ittiti), avviandosi in una trattativa per l’acquisto di un terreno per seppellirci la moglie Sarah.

Una lettura attenta del testo ci rivela una trattativa che va oltre quella semplice per “l’affare” coinvolto. In effetti è un mini-dibattito culturale.

“Datemi una proprietà di sepoltura affinché io seppellisca il mio morto”, chiede Avrahàm. I Khittei rispondono, sorpresi, come a dire “ma che domanda”, se sei un cittadino è ovvio che usufruisci dei servizi di base offerti a tutti i membri della società, tra i quali quello di poter seppellire i propri morti. “Nessuno di noi ti negherà la propria tomba” gli rispondono gli abitanti del posto.

Ma Avrahàm non accetta la proposta offertagli, esso vuole un terreno specifico e vuole pagare “prezzo pieno, come proprietà di sepoltura”.

Anche il capo dei Khittei in quel momento, un certo ‘Efron, proprietario del terreno in questione, lo offre ad Avrahàm gratuitamente (questo ci indica anche il rispetto del quale godeva Avrahàm nella zona).

Ma no, Avrahàm non è pronto a cedere. Vuole un terreno di proprietà, acquistato e non ricevuto in dono. Alla fine paga quattrocento sicli d’argento per acquistare la grotta e il terreno di Makhpelà nella città di Khevròn. Lì sarà sepolto anche lui, il figlio Yizchàk e la sua moglie Rivkà (Isacco e Rebecca) ed il nipote Yaakov (Giacobbe) e la moglie Leah.

Cosa si nasconde dietro questa bizzarra trattativa?

E’ la condizione dell’ebreo: Forestiero e cittadino. L’ebreo, dove si trova, è cittadino. Parla la lingua, rispetta le leggi, difende la patria, studia, commercia, ecc. Al tempo stesso è forestiero. L’ideale che guida molti aspetti della sua vita è estraneo rispetto agli usi e costumi del suo paese.

Negli ultimi secoli l’ebreo ha dimostrato di potere essere “cittadino” nel pieno senso della parola. La vera forza dell’ebreo si esprime però nel dimostrare al tempo stesso anche l’aspetto “forestiero” dell’essere ebreo, ricordando che la possibilità di essere un bravo “cittadino” è anche grazie al fatto che è un “forestiero”…

di rav Shalom Hazan

I Giornalisti nel Deserto

24 febbraio, 2008