All’inizio della Parashà di Vayakhèl la Torà racconta che Moshè radunò il popolo e ricordò loro diverse leggi e in particolare l’obbligo di osservare lo Shabbàt. “Per sei giorni si lavorerà, ma il settimo giorno sarà per voi giorno di riposo assoluto, Sabato consacrato al Sign-re” (Esodo 35 ,2).
I maestri del Talmùd deducono da questo versetto che non solo l’osservanza dello Shabbàt è una mitzvà ma anche il lavoro dei giorni feriali fa parte del servizo del Sign-re.
Il versetto contiene anche un’allusione alla maniera nella quale dovrebbe svolgersi questo lavoro. Moshè, che si trova con il popolo radunato dinanzi a lui, non dice “per sei giorni lavorerai” in prima persona, ma “si lavorerà” — come se questo lavoro si svolgesse da solo.
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La Fatica Tranquilla
28 febbraio, 2008All’inizio della Parashà di Vayakhèl la Torà racconta che Moshè radunò il popolo e ricordò loro diverse leggi e in particolare l’obbligo di osservare lo Shabbàt. “Per sei giorni si lavorerà, ma il settimo giorno sarà per voi giorno di riposo assoluto, Sabato consacrato al Sign-re” (Esodo 35 ,2).
I maestri del Talmùd deducono da questo versetto che non solo l’osservanza dello Shabbàt è una mitzvà ma anche il lavoro dei giorni feriali fa parte del servizo del Sign-re.
Il versetto contiene anche un’allusione alla maniera nella quale dovrebbe svolgersi questo lavoro. Moshè, che si trova con il popolo radunato dinanzi a lui, non dice “per sei giorni lavorerai” in prima persona, ma “si lavorerà” — come se questo lavoro si svolgesse da solo.
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Tag:commento, moshe, parashà, shabbàt, torà, vayakhel
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