Cari amici,
Mentre tutto il popolo ebraico si prepara per Pesach, i rappresentanti del movimento Lubavitch, nelle quattromila sedi sparse in tutto il mondo, cercano di distribuire la Matzà Shemurà a un numero ancora più elevato di correligionari.
“Shemurà” (o come si chiamano a Roma, “Shimurìm”) significa “sorvegliata” e “protetta”. La Torà ci comanda di fare attenzione alle matzòt (Esodo 12, 17). Secondo il Talmùd ciò vuol dire che il grano deve essere meticolosamente sorvegliato e protetto da ogni contatto con l’acqua fin dal momento del raccolto, poiché l’acqua potrebbe causare la lievitazione, rendendo il prodotto non adatto all’uso durante Pesach.
Queste matzòt sono di forma rotonda, impastate e modellate a mano, un po’ simili alle matzòt cotte dai nostri avi mentre uscivano dall’Egitto. Vengono cotte sotto una stretta supervisione rabbinica, per evitare ogni possibilità di lievitazione durante il processo di cottura.
Lo Zohar, principale testo della Caballà, attribuisce alla matzà shemurà delle energie spirituali che fanno di essa “il cibo della fede” e “il cibo della guarigione”. Cioè la matzà ha un’effetto sia sul corpo che sullo spirito.
È per questo che il Rebbe di Lubavitch ogni anno ci ricordava dell’importanza della distribuzione della matzà shemurà a ogni ebreo.
Vi auguro, come vuole la tradizione, un Pesach kasher e gioioso per voi e tutte lo vostre famiglie, e di poter sempre festeggiare buone occasioni insieme.
Rav Shalom Hazan
Chabad-Lubavitch di Monteverde
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Correlati
Tag: lubavitch, matza, pesach, shemura
This entry was posted on 18 aprile, 2008 at 6:44 am and is filed under Commenti sulla Torà. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
You can leave a response, or trackback from your own site.
La Matzà Shemurà
Cari amici,
Mentre tutto il popolo ebraico si prepara per Pesach, i rappresentanti del movimento Lubavitch, nelle quattromila sedi sparse in tutto il mondo, cercano di distribuire la Matzà Shemurà a un numero ancora più elevato di correligionari.
“Shemurà” (o come si chiamano a Roma, “Shimurìm”) significa “sorvegliata” e “protetta”. La Torà ci comanda di fare attenzione alle matzòt (Esodo 12, 17). Secondo il Talmùd ciò vuol dire che il grano deve essere meticolosamente sorvegliato e protetto da ogni contatto con l’acqua fin dal momento del raccolto, poiché l’acqua potrebbe causare la lievitazione, rendendo il prodotto non adatto all’uso durante Pesach.
Queste matzòt sono di forma rotonda, impastate e modellate a mano, un po’ simili alle matzòt cotte dai nostri avi mentre uscivano dall’Egitto. Vengono cotte sotto una stretta supervisione rabbinica, per evitare ogni possibilità di lievitazione durante il processo di cottura.
Lo Zohar, principale testo della Caballà, attribuisce alla matzà shemurà delle energie spirituali che fanno di essa “il cibo della fede” e “il cibo della guarigione”. Cioè la matzà ha un’effetto sia sul corpo che sullo spirito.
È per questo che il Rebbe di Lubavitch ogni anno ci ricordava dell’importanza della distribuzione della matzà shemurà a ogni ebreo.
Vi auguro, come vuole la tradizione, un Pesach kasher e gioioso per voi e tutte lo vostre famiglie, e di poter sempre festeggiare buone occasioni insieme.
Rav Shalom Hazan
Chabad-Lubavitch di Monteverde
Share this:
Mi piace:
Correlati
Tag: lubavitch, matza, pesach, shemura
This entry was posted on 18 aprile, 2008 at 6:44 am and is filed under Commenti sulla Torà. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.